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al testo proposto da Fausta Genziana Le Piane
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Canto di madre natura
Andare, andare, non farsi sponda anche se nel baccano della vita s’attenua il fischio del treno. Si sa, tutte le piume diventano polvere: basta chiudere le palpebre, guadagnare tempo, accogliere poi, in una sola occhiata, tutta la musica del cielo…anche se quella non è la nostra musica: l’orecchio in germoglio - tra libertà e lacrime – potrà patirne straziato la mancanza, ma, pulita la ferita, un seme non più tremante darà luce al granaio del mondo.
Iole Chessa Olivares |
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